Utilizziamo cookie tecnici per personalizzare il sito web e offrire all’utente un servizio di maggior valore. Chiudendo il banner e continuando con la navigazione verranno installati nel Suo dispositivo i cookie tecnici necessari ai fini della navigazione nel Sito. L’installazione dei cookie tecnici non richiede alcun consenso da parte Sua. Ulteriori informazioni sono contenute nella nostra Cookie Policy.



Nuovi criteri dimensionali per le imprese Europee: effetti sull’applicazione della CSRD

PrintMailRate-it

Ultimo aggiornamento del 26.10.2023 | Tempo di lettura ca. 3 minuti


Der Text ist auch auf Deutsch verfügbar »

Con la recentissima direttiva delegata del 17 ottobre 2023, la Commissione Europea (CE) ha ufficialmente modificato i criteri di definizione delle dimensioni delle società e dei gruppi nell'UE. L'impatto di tali modifiche comprende una sostanziale riduzione del numero di società che rientreranno nell'ambito di applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) già a partire dall’esercizio 2025. 

Tale direttiva delegata entrerà in vigore tre giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Gli Stati membri avranno quindi un periodo di 12 mesi per apportare le modifiche conseguenti alle loro leggi nazionali.

Considerando l’impatto significativo che ha avuto l’inflazione negli ultimi anni[1], la Commissione Europea ha ritenuto opportuno revisionare e, di conseguenza, ridefinire i criteri di dimensione delle imprese, con rilevante influenza sull’applicazione del nuovo quadro di rendicontazione della sostenibilità nell’UE.

Lo scopo della revisione è stato quello di verificare se le precedenti soglie comportassero oneri amministrativi e di rendicontazione sproporzionati per alcune imprese. Al termine della revisione, la Commissione Europea ha deciso di aumentare le soglie relativamente a stato patrimoniale e fatturato netto, lasciando invece invariata la soglia legata al numero di dipendenti (vedi tabella in calce). La suddivisione delle imprese in “micro”, “piccole”, “medie” e “grandi” si basa sempre sul rispetto di due dei tre suddetti criteri dimensionali stabiliti dalla direttiva. 

Uno dei principali effetti delle modifiche ai criteri dimensionali è la riduzione sostanziale del numero di società che rientrano nell'ambito di applicazione della CSRD. La CSRD, attualmente in fase di recepimento nelle legislazioni nazionali di tutti gli Stati membri dell'UE, imporrà gradualmente nei prossimi anni obblighi di rendicontazione di sostenibilità a tutte le piccole, medie e grandi aziende. L'aumento delle soglie in base alle quali sono definite queste categorie di società e gruppi escluderà un numero significativo di società alle quali la CSRD sarebbe altrimenti applicabile.

Saranno quindi soggette all’obbligo di rendicontazione di sostenibilità (per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2025) le imprese con almeno due requisiti tra: 250 addetti (non modificato) e/o ricavi maggiori di euro 50 milioni (in precedenza 40) e/o Stato Patrimoniale superiore a euro 25 milioni (in precedenza 20).

I nuovi criteri portano inevitabilmente a due prime considerazioni: da un lato può essere considerata una misura equa e proporzionata in favore di tutte quelle imprese che, a causa dell’aumento dell’inflazione (soprattutto degli ultimi due anni), si sono trovate inaspettatamente soggette alla CSRD; dall’altro, la riduzione delle imprese soggette all’applicazione della CSRD ostacola il raggiungimento degli obiettivi climatici europei e limita la disponibilità di informazioni affidabili sulla sostenibilità necessarie per le istituzioni finanziarie o investitori al fine adempiere ai propri obblighi di rendicontazione della sostenibilità e per la due diligence nelle decisioni di prestito e investimento.

Le modifiche consentiranno alle imprese che presentano ancora lacune nell’implementazione di concrete politiche ESG e della relativa rendicontazione di avere più tempo per colmare queste mancanze e farsi trovare pronte per quando la rendicontazione CSRD sarà applicabile anche a loro. In ogni caso è bene evidenziare che concrete politiche aziendali ESG (e una chiara e corretta rendicontazione) sono ormai richieste dalla totalità degli stakeholder e spesso anche società più piccole sono pienamente coinvolte in quanto fornitrici di imprese più grandi che rimangono soggette alla CSRD. Per questo motivo, è consigliabile che anche le imprese che, al momento, sono escluse dall’applicazione della CSRD, prestino molta attenzione alle proprie politiche ESG e diano la massima importanza alla relativa rendicontazione per non trovarsi in forte difficoltà rispetto ai loro principali clienti. ​

inflazione.png
  


[1] Secondo dati Eurostat, nell'arco dei circa dieci anni dal 1º gennaio 2013 al 31 marzo 2023, l'inflazione cumulata si è attestata al 24,3 per cento nella zona euro e al 27,2 per cento nell'intera Unione.

dalla newsletter

autore

Contact Person Picture

Stefano Damagino

Dottore Commercialista e Revisore legale

Associate Partner

+39 02 6328 841

Invia richiesta

Profilo

Skip Ribbon Commands
Skip to main content
Deutschland Weltweit Search Menu