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Il Franchising in Spagna: definizione e particolarità

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Ultimo aggiornamento del 21.11.2023 | Tempo di lettura ca. 8 minuti



Cos’è il franchising? »

Come viene definito il contratto di franchising? »

Quali sono le caratteristiche del franchising? »

Tipi di franchising »

Cosa deve contenere il contratto di franchising? »

Quanto dura il franchising? »


Cos’è il franchising?

Il termine tecnico del franchising viene definito come segue: Il franchising è un tipo di contratto in cui un’azienda (il franchisor) cede ad un'altra (il franchisee) il diritto di commercializzare determinati prodotti o servizi in una certa area geografica e a determinate condizioni. Ciò avviene a fronte di un compenso economico.

Pertanto, nel franchising abbiamo due figure principali: il franchisor e il franchisee.

Il franchisor

A fronte del pagamento delle c.d. royalties, il franchisor mette a disposizione del franchisee il suo marchio, il nome commerciale e il design del proprio. Nella maggior parte dei casi, questi elementi non possono essere modificati per mantenere gli standard di qualità del franchisor. Inoltre, per tutta la durata del contratto di franchising, il franchisor trasmette al franchisee il know-how, l’esperienza commerciale e l’assistenza tecnica e commerciale necessaria.

Il franchisee

Il franchisee è il titolare dell’attività e compie gli investimenti necessari per il suo avviamento. Il franchisee paga un corrispettivo (le royalties) al franchisor per l’utilizzo del marchio del franchisor. Questo pagamento è come un "diritto di ingresso" nell’attività oggetto di franchising. Il contratto può anche stabilire importi periodici in funzione del volume delle vendite e/o dell'assistenza tecnica e commerciale.

Un vantaggio intrinseco di questo tipo di attività è senza dubbio la riconoscibilità del marchio, in quanto il cliente è già abituato ai servizi del marchio in altre strutture. Ciò significa che l'imprenditore può risparmiare una certa quantità di tempo e denaro in pubblicità e marketing.

Come viene definito il contratto di franchising?

La Legge spagnola n. 7/1996 del 15 gennaio 1996 sul commercio al dettaglio (di seguito, la “LCM”) stabilisce che l'attività commerciale in regime di franchising è quella svolta in virtù di un accordo o di un contratto con cui una persona, detta franchisor, concede a un'altra, detta franchisee, il diritto di gestire un sistema di commercializzazione di prodotti o servizi.

Il franchising può essere definito genericamente come un contratto di distribuzione commerciale atipico, misto, bilaterale e sinallagmatico, in cui il franchisor trasferisce al franchisee un proprio metodo commerciale completo attraverso la cessione dei suoi elementi distintivi (marchi, insegne, emblemi), del know-how, delle forniture e dell'assistenza tecnica (formazione professionale, servizi di consulenza vari, progettazione pubblicitaria, ecc.)

Quali sono le caratteristiche del franchising?

  1. Si tratta di un contratto commerciale, sia oggettivamente che soggettivamente, in quanto i) l'oggetto del contratto sono atti di commercio, intermediazione o attività di vendita a scopo di lucro, e ii) le parti coinvolte nel contratto sono commercianti ai sensi dell'art. 3 del Codice del Commercio spagnolo;
  2. È atipico, in quanto nell’ordinamento spagnolo non esiste la possibilità di inserirlo tra gli schemi contrattuali della normativa spagnola;
  3. È misto a causa della giustapposizione e dell'aggiunta di istituti tipici;
  4. È, inoltre, bilaterale, in quanto si perfeziona tra due parti perfettamente definite, dalla cui formalizzazione derivano diritti e obblighi reciproci per entrambe;
  5. È sinallagmatico e oneroso, perché è presente la nota caratteristica dei rapporti obbligatori sinallagmatici: l’interdipendenza o il nesso causale tra due doveri di prestazione, in modo tale che ciascuno di essi, in relazione all’altro, funzioni come controvalore o corrispettivo.

È più problematico determinare la natura giuridica di questa figura contrattuale:
  • Alcuni autori collegano il franchising ai contratti di distribuzione e in particolare al contratto di concessione;
  • Altri autori inseriscono il franchising nella categoria dei contratti di distribuzione in generale, anche se l'utilità di questa tesi è scarsa, in quanto si riferisce a figure anch’esse prive di una chiara disciplina giuridica ed è stato evidenziato che il contratto di franchising non è un contratto di distribuzione, nel senso che, pur potendo essere applicato alla distribuzione, può essere utilizzato per scopi diversi da quelli meramente distributivi;
  • Un altro gruppo cerca di ricondurre il contratto di franchising alla licenza di beni immateriali e, fondamentalmente, a quella di marchio; una posizione che è stata criticata in quanto troppo restrittiva, dal momento che il franchisor non si limita a concedere in licenza i propri segni distintivi al franchisee, ma gli offre un metodo completo di sfruttamento di un’azienda, ovvero quel know-how che va oltre la licenza di segni distintivi. Per questo motivo alcuni autori lo considerano un contratto di licenza il cui oggetto sarebbe il modello di business che il franchisor assegna al franchisee, considerato come un bene immateriale unitario.

Tipi di franchising

Esistono diversi tipi di franchising che possono dipendere dal tipo di attività e dal livello di integrazione.

In base al loro scopo, si distingue tra:

  • franchising di servizi, in cui il franchisee offre i suoi servizi utilizzando l’insegna, il nome commerciale e persino il marchio del franchisor, seguendo anche le linee guida del franchisor;
  • franchising industriale o di produzione, in cui il franchisee realizza i prodotti oggetto del franchising secondo le istruzioni del franchisor;
  • franchising di distribuzione, in cui il franchisee vende determinati prodotti o manufatti del franchisor, in uno stabilimento che reca i segni distintivi del franchisor.

In termini di tipologia di contratto, si parla di:

  • direct franchising, in cui il franchisor stesso contratta direttamente e individualmente con i franchisees in un altro Stato;
  • master franchising, in cui il franchisor concede a un soggetto, chiamato master franchisee, principal franchisee o sub-franchisor, il diritto, e spesso anche l’obbligo, di diffondere il franchising in un determinato territorio, sia attraverso punti vendita in franchising aperti dal master franchisee, sia attraverso la concessione di franchising ad altre persone (sub-franchisee).

Per la loro estensione geografica, possono essere regionali o zonali, nazionali o internazionali

Corner franchising, ovvero quei modelli di franchising in cui il franchiro cede parte del suo stabilimento al franchisee, mentre quest’ultimo può usufruire della clientela del primo.


Cosa deve contenere il contratto di franchising?

L’assenza di normativa comporta la necessità di ricorrere agli accordi derivanti dall’autonomia della volontà con le limitazioni generali alla stessa e dalle norme che regolano il rapporto di questi accordi con la legge spagnola sulla concorrenza.

In conformità al concetto di franchising e ai principi guida enunciati nel Codice Etico Europeo del Franchising, il franchisor ha i seguenti obblighi:
  1. Aver sviluppato e gestito con successo un concetto per un periodo di tempo ragionevole e almeno in un’unità pilota, prima del lancio della catena;
  2. Essere titolare dei diritti sui segni di distinzione della clientela (marchio e segno distintivo) e del trasferimento dell’uso del marchio e dei segni distintivi al franchisee, nonché del know-how dell’attività in un determinato territorio e per un certo periodo di tempo;
  3. Il franchisor fornirà al franchisee assistenza tecnica e commerciale, che si traduce in aspetti quali tecniche di vendita, amministrazione, merchandising, individuazione del sito più adatto, decorazione dei locali, attività pubblicitarie e promozionali comuni alla rete e individuali al franchisee, studi di mercato, ecc.;
  4. Il franchisor deve rispettare l’area esclusiva concessa al franchisee dove quest’ultimo eserciterà l’attività;
  5. Formazione iniziale e continua del franchisee e del suo personale in ogni aspetto della gestione dell'attività;Indicare le fonti di approvvigionamento autorizzate;
  6. Coordinare le campagne pubblicitarie a livello nazionale;
  7. Fornire al franchisee le informazioni precontrattuali previste dalla legge;

Gli obblighi del franchisee sono:

  1. Sviluppo dell’attività rispettando e applicando i metodi di gestione proposti dal franchisor, gli standard di stabilimento e le strutture;
  2. Soddisfare gli aspetti economici della concessione e dei servizi forniti, che normalmente consistono nel pagamento di una royalty d’ingresso, di un canone pubblicitario periodico che può essere calcolato come percentuale del fatturato annuo del franchisee o dei prodotti acquistati, e di royalties per l’utilizzo dei marchi;
  3. Obbligo di riservatezza e di segretezza nei confronti di terzi del know-how e degli altri segreti commerciali trasmessi dal franchisor, anche dopo la fine del contratto;
  4. Non violazione dei diritti di proprietà industriale e intellettuale trasferiti, ossia utilizzo degli stessi nell’ambito del contratto;
  5. Obbligo di non concorrenza. Il franchisee non può svolgere alcuna attività che rappresenti direttamente o indirettamente una concorrenza con l’attività che costituisce l’oggetto del contratto di franchising. Tale divieto può essere mantenuto per un anno dopo la cessazione del contratto;
  6. Informazioni periodiche al franchisor sull'andamento della gestione e delle vendite;
  7. Consentire al franchisor la supervisione e il controllo, rendendo possibile l'accesso alla contabilità e all'inventario;
  8. Al fine di mantenere l'identità e la reputazione della rete, il franchisee si impegna ad approvvigionarsi esclusivamente dal franchisor o da fornitori autorizzati dallo stesso;
  9. L’obbligo di vendere o utilizzare, nell’ambito della prestazione di servizi, prodotti del marchio del franchisor nonché prodotti che non sono del marchio del franchisor ma che sono commercializzati o utilizzati in tutta la rete al fine di mantenere un’immagine uniforme;
  10. Realizzare un fatturato annuo;
  11. Divieto di cedere il contratto di franchising o dei locali senza la preventiva approvazione del franchisor;

Quanto dura il franchising?

La durata del contratto è a discrezione delle parti, per cui la cessazione del rapporto contrattuale può essere dovuta:
  • alla risoluzione del contratto per scadenza del termine per il quale è stata concordata la durata del contratto, nel caso di un contratto a tempo determinato;
  • per volontà delle parti;
  • per recesso unilaterale di una delle parti contraenti - in questo caso bisogna distinguere tra contratti a tempo determinato e contratti a tempo indeterminato perché non è stato specificato il termine del contratto o la sua durata;
  • in seguito alla denuncia da parte di una delle parti dell’inadempimento degli obblighi contrattuali da parte dell'altra parte; 
  • da circostanze sopravvenute che incidono sulla capacità e/o sulla personalità delle parti e che incidono sull’oggetto del negozio giuridico.
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