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Riforma del diritto fallimentare italiano: Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

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​Il Consiglio dei Ministri, in data 10 gennaio 2019 ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo che, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155, introduce il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.


Il Codice ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità: (i) consentire una diagnosi precoce dello stato di crisi delle imprese e (ii) salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze.

 

Tra le novità più importanti ci sono le seguenti:

  • si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri paesi europei, come la Francia o la Spagna, al fine di evitare il discredito sociale altresì personale che anche storicamente si accompagna alla parola “fallito”;
  • introduzione di una definizione di “stato di crisi”, riferita alla probabile insolvenza del debitore, e del “centro degli interessi principali del debitore” (COMI) corrispondente alla definizione prevista nel Regolamento UE vigente;
  • si introducono strumenti di allerta finalizzati ad un’individuazione tempestiva della crisi e le imprese sono incoraggiate ad introdurre misure adeguate per facilitare la tempestiva risoluzione di una crisi;
  • si dà priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando una continuità aziendale;
  • si semplifica la disciplina delle diverse procedure speciali previste dalle disposizioni in materia concorsuale;
  • si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
  • si istituisce presso il Ministero della Giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali e pre-concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
  • si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori;
  • adeguamento delle norme del Codice Civile alla riforma del diritto fallimentare e in particolare abbassamento delle soglie previste per la nomina obbligatoria dell’organo di controllo;
  • si prevedono disposizioni in materia di insolvenza di gruppo.


L'entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza è prevista decorsi 18 mesi dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ad eccezione di alcuni disposizioni (tra cui l’abbassamento delle soglie per la nomina dell’organo di controllo) che entreranno in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto. La pubblicazione avverrà entro il 24 febbraio 2019.

 

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