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L'importanza della regolare tenuta dei libri sociali delle società di capitali

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​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​Ultimo aggiornamento del 15.09.2025 | Tempo di lettura ca. 4 minuti


La gestione ordinata dei libri sociali nelle società di capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.) non è solo un obbligo di legge: è uno strumento essenziale per garantire trasparenza, legalità e tracciabilità nelle decisioni societarie. 

Cosa sono i libri sociali e quali sono obbligatori

I libri sociali rappresentano la memoria storica dell’attività societaria e costituiscono una fonte ufficiale di prova delle decisioni assunte dagli organi sociali. La loro tenuta è disciplinata dal Codice Civile italiano, in particolare dagli articoli 2214 e seguenti per le scritture contabili, e dagli articoli 2421 e 2478 rispettivamente per i libri sociali delle società per azioni (S.p.A.) e delle società a responsabilità limitata (S.r.l.).

​Libri sociali obbligatori per le S.p.A. 
Art. 2421 c.c.
​Libri sociali obbligatori per le S.r.l. 
Art. 2478 c.c.
  • ​Libro dei soci (per le società con azioni dematerializzate sostituito dal registro tenuto presso un intermediario autorizzato);
  • Libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee;
  • Libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione o del consiglio di gestione;
  • Libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza;
  • Libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato per il controllo sulla gestione, ove previsto;
  • Libro degli obbligazionisti, se vi sono obbligazioni emesse.
  • ​Libro dei soci, ove previsto dallo statuto sociale, contenente i dati identificativi dei soci, le quote possedute e le variazioni;
  • Libro delle decisioni dei soci, che documenta le decisioni dei soci;
  • Libro delle decisioni degli amministratori, che documenta le decisioni gestionali;
  • Libro delle decisioni del collegio sindacale, se nominato.

A questi si aggiungono i libri contabili obbligatori previsti dall’art. 2214 c.c., ovvero:
  • Libro giornale;
  • Libro degli inventari;
  • Altre scritture contabili necessarie in base alla natura e dimensione dell’impresa.

Per completezza, segnaliamo che l’art. 2215-bis c.c. consente la formazione e conservazione dei libri sociali e contabili in formato digitale, con obbligo di marcatura temporale e firma digitale almeno una volta all’anno. I libri così tenuti hanno la stessa validità probatoria di quelli cartacei. 

Perché è importante la corretta tenuta dei libri sociali

La tenuta dei libri sociali non è un mero adempimento formale: è uno strumento essenziale per garantire trasparenza, legalità e tracciabilità nella gestione societaria. Inoltre, svolge funzioni fondamentali, tra cui:
  • Prova legale delle decisioni: i libri sociali, se regolarmente aggiornati, costituiscono mezzi di prova privilegiati in sede giudiziaria e consentono di dimostrare la legittimità delle decisioni assunte dagli organi sociali:
  • Tutela dei soci e dei terzi: la tenuta ordinata dei libri consente ai soci di esercitare i propri diritti di controllo e informazione. Inoltre, garantisce ai terzi (creditori, investitori, autorità) la possibilità di verificare la regolarità della gestione e la solidità dell’impresa;
  • Conformità normativa e fiscale: la normativa civilistica e fiscale impone l’obbligo di conservare i libri sociali per almeno 10 anni. Una tenuta corretta è essenziale anche per affrontare eventuali controlli da parte delle autorità fiscali;
  • Tutela dell’organo amministrativo: l’organo amministrativo è responsabile della regolare tenuta dei libri sociali. Una gestione non conforme può comportare responsabilità civile e penale, oltre a sanzioni amministrative. Una tenuta corretta rappresenta quindi anche una forma di protezione per chi gestisce la società.

Mancata tenuta, conseguenze e sanzioni

Una gestione non corretta dei libri sociali può comportare conseguenze rilevanti sotto diversi profili:
  • Civile: In caso di contenzioso, l’assenza di documentazione ufficiale può compromettere la posizione della società. Deliberazioni non verbalizzate o non trascritte nei libri possono essere considerate nulle o annullabili, con possibili effetti negativi sugli atti societari e obblighi risarcitori verso soci o terzi;
  • Penale: in alcune ipotesi, l’irregolarità può integrare reati societari (es. false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza, inosservanza degli obblighi di conservazione);
  • Fiscale: In sede di accertamento fiscale, l’assenza o l’irregolarità dei libri può portare alla presunzione di evasione e all’applicazione di sanzioni tributarie. L’Agenzia delle Entrate può disconoscere le scritture contabili e procedere a una ricostruzione induttiva del reddito.

In conclusione, la tenuta dei libri sociali rappresenta un obbligo giuridico per le società di capitali e, al tempo stesso, uno strumento di buona governance e tutela legale. Una gestione diligente e conforme alla normativa non solo riduce il rischio di sanzioni, ma rafforza la credibilità e l’affidabilità dell’impresa.

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