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La Direttiva europea per la tutela del diritto d’autore sulle opere dell’ingegno caricate in rete

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Lo scorso 26 marzo, il Parlamento Europeo riunitosi a Strasburgo, ha finalmente approvato la Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, proposta dalla Commissione europea il 14 settembre 2016, nella versione risultante dall’accordo raggiunto da Commissione, Consiglio e Parlamento il 13 febbraio 2019.

Le novità più importanti del nuovo testo legislativo riguardano gli articoli 11 (ora divenuto 15) e 13 (ora divenuto 17). Il primo sancisce che “gli autori delle opere incluse in una pubblicazione di carattere giornalistico ricevano una quota adeguata dei proventi percepiti dagli editori per l'utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi della società dell'informazione”. In virtù di questa previsione, i gestori delle piattaforme online dovranno remunerare gli editori per i contenuti giornalistici veicolati presso la piattaforma stessa e gli editori dovranno a loro volta remunerare gli autori dei contributi.

L’art. 13 sancisce invece che “un prestatore di servizi di condivisione di contenuti online deve pertanto ottenere un’autorizzazione dai titolari dei diritti”, attraverso un accordo di licenza. Le piattaforme, a differenza di quanto accade oggi, si accolleranno la responsabilità della violazione dei diritti di proprietà intellettuale di terzi per tutti i contenuti caricati in mancanza di tale autorizzazione, salvo non ricorrano eccezioni o limitazioni al diritto d’autore a meno che non si possano aggrappare ad alcune eccezioni. La nuova disposizione riguarda in realtà solo le società con un fatturato superiore ai 10 milioni di Euro o con più di dieci anni di attività alle spalle.

I contenuti liberamente caricati dagli utenti delle piattaforme generano oggi migliaia di visualizzazioni senza che gli autori di quei contenuti ricevano alcun corrispettivo, nonostante il valore generato per le piattaforme (si pensi solo agli advertising). Con value gap si intende proprio la differenza tra valore generato in internet e la remunerazione per gli autori, calcolato da uno studio di Ernst & Young pubblicato nel 2016 in circa 360 milioni di euro l’anno per la sola Europa.

Le misure previste dall’art. 13 della Direttiva europea per la tutela del diritto d’autore sulle opere dell’ingegno caricate in rete dovrebbero colmare questo divario e assicurare una retribuzione più equa degli autori.

È opportuno quindi rivolgersi a un professionista per comprendere fino in fondo che cosa cambierà in futuro e come tutelarsi per valorizzare al meglio i propri diritti.
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