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Bando E-Commerce 2020: ripartire con il piede giusto!

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​Nel contesto emergenziale dovuto alla crisi epidemiologica COVID-19, l’e-commerce ha costituito il principale driver a sostegno dei consumi.


Per tale motivo, la Regione Lombardia e le Camere di Commercio della Lombardia hanno indetto uno specifico bando, al fine di sostenere le imprese (micro, piccole e medie, c.d. “MPMI”) che intendono sviluppare e consolidare la propria posizione sui mercati attraverso strumenti di e-commerce, incentivando l’accesso a piattaforme cross-border (B2B e/o B2C) e/o sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile).
 
Entro il prossimo 11 settembre, quindi, le MPMI lombarde avranno la possibilità di presentare la domanda per ottenere un contributo a fondo perduto pari al 70% delle spese ammissibili, fino a un massimo di euro 10.000,00. Ciascuna impresa potrà presentare una sola domanda con un investimento minimo pari a euro 4.000,00.

Quest’iniziativa propone un sostegno economico al consolidamento delle imprese lombarde sul mercato, attraverso una modernizzazione dei loro canali di vendita, andando incontro a uno dei principali ostacoli che gli operatori piccoli e medi devono affrontare: l'investimento per costruire un’infrastruttura sufficientemente concorrenziale e attraente che consenta loro di competere efficacemente sul mercato.

L'opportunità offerta alle imprese non può, tuttavia, prescindere dalla consapevolezza che un canale e-commerce, per poter essere efficace, deve essere strutturato in modo solido fin dal proprio avvio. 

Vi sono, infatti, norme molto stringenti - anche di derivazione Europea - poste a tutela del consumatore nell'ambito del commercio a distanza. A ciò si aggiungono le particolari cautele che devono essere adottate nei confronti del consumatore estero nonché gli obblighi previsti in relazione al trattamento dei dati personali dei clienti con cui le imprese entrano in contatto attraverso il proprio canale e-commerce. 

La violazione di tali obblighi può comportare non soltanto il rischio di non vedere realizzati i propri diritti nei confronti di una controparte contrattuale, ma può anche portare all'interessamento delle autorità regolamentari (AGCM, AGCOM, Garante per la protezione dei dati personali) e a conseguenti – e ingenti - sanzioni. In definitiva, una piattaforma e-commerce, se non adeguatamente strutturata, rischia di trasformarsi in una "bomba a orologeria", che può scoppiare a ogni disservizio o controversia con un cliente insoddisfatto. 

Per questa ragione, anche se i documenti legali delle piattaforme e-commerce sembrano "tutti uguali", in realtà non lo sono. Sono frutto di un accurato lavoro da parte di professionisti qualificati, che supportano le imprese nell’individuazione degli strumenti contrattuali e dei processi interni più idonei ad accrescerne la redditività e ad assicurare che le piattaforme e-commerce possano raggiungere una platea sempre più ampia di consumatori.

Ciò significa, per le imprese, la possibilità di competere efficacemente in un mondo sempre più interconnesso.

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