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Lotta al telemarketing: il Garante ricorre alla confisca delle banche dati

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​Ultimo aggiornamento del 14.06.2023 | Tempo di lettura ca. 4 minuti


Con provvedimento n. 184 del 13 aprile 2023 il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha sancito l’epilogo di una vasta operazione investigativa diretta a sanzionare in maniera esemplare un insieme di realtà imprenditoriali operanti nel settore del telemarketing in totale spregio della penetrante tutela degli interessati offerta dalla vigente normativa in materia di protezione dei dati personali.

In questa azione senza precedenti, non solo tutte le società coinvolte sono state colpite da significative sanzioni, ma per la prima volta l’Autorità ha scelto di ricorrere allo strumento della confisca delle banche dati illecitamente utilizzate per operare i contatti indesiderati, confisca effettuata dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza in collaborazione con i militari del Comando Provinciale di Verona contestualmente alla notifica e pubblicazione del provvedimento sanzionatorio, il 6 giugno scorso.

Il Garante ha preso le mosse dalle attività ispettive poste in essere dalla Guardia di Finanza presso due società veronesi, Mas S.r.l. e Mas S.r.l.s., che svolgevano attività finalizzate a promuovere i servizi di varie compagnie del settore dell’energia elettrica e del gas, condividendo uffici e dipendenti in assenza di adeguata formalizzazione dei rapporti lato privacy e utilizzando liste di contatto di dubbia provenienza e prive di idonei consensi sia alla comunicazione a terzi che alle attività di marketing diretto, nonché in assenza di previa informativa.

L’investigazione dell’autorità ha portato al coinvolgimento di due ulteriori realtà, e cioè Sesta Impresa S.r.l. e la società cooperativa Arnia, con sede in Toscana. Mentre Sesta Impresa, operante quale sub-mandataria di varie compagnie energetiche in assenza di adeguata nomina ex art. 28 del GDPR, si limitava in pratica a fungere da intermediario e partner commerciale, il vero motore di questa illecita iniziativa imprenditoriale è risultato essere la società cooperativa Arnia, che provvedeva a realizzare i contatti promozionali e a registrare i contratti conclusi dai procacciatori nei sistemi informatici delle compagnie energetiche, indebitamente utilizzando le credenziali da queste fornite a Sesta Impresa e realizzando in tal modo accessi non consentiti ai sistemi informatici delle stesse.

A fronte del quadro “estremamente grave ed allarmante” presentatosi al Garante, chiara manifestazione di quel "sottobosco" di attività illegali che alimentano l'espansione dell’annosa pratica del telemarketing selvaggio, l’autorità ha scelto di intervenire non solo con sanzioni amministrative dissuasive e proporzionate, ma adottando altresì provvedimenti inibitori aventi l’obiettivo di inibire la riproposizione delle condotte incriminate. 

Mentre Sesta Impresa s.r.l. e Mas s.r.l. sono state punite con due sanzioni di valore pari rispettivamente a 300.000 e 500.000 Euro, le altre due entità coinvolte non sono state solo multate - per 200.000 (Mas s.r.l.s.) e 800.000 Euro (Arnia società cooperativa) -, ma sono state destinatarie di una misura accessoria particolarmente onerosa. 

A valle di un giudizio prognostico svolto in merito alla rilevante pericolosità dei futuri trattamenti, l’autorità ha infatti applicato la misura della confisca dei supporti informatici e cartacei contenenti le liste di anagrafiche nella disponibilità di Mas s.r.l.s. e della società cooperativa Arnia, con l’obiettivo di privare le due imprese degli strumenti utilizzati per condurre i trattamenti illeciti.

L'eccezionale ricorso allo strumento della confisca delle banche dati rappresenta un segnale importante dell'impegno profuso dal Garante nel contrastare il telemarketing illegale e proteggere i dati personali dei cittadini, nonché un chiaro monito diretto a tutti gli operatori del settore sulle potenziali conseguenze dello svolgimento di attività di telemarketing in contrasto con la disciplina applicabile in materia di protezione dei dati personali. 

Oltre alle responsabilità delle società coinvolte, il Garante ha colto l’occasione per sottolineare nuovamente la necessità di un maggior controllo da parte delle aziende committenti, indispensabile presidio della legalità e di tutela dei diritti dei consumatori. 

Solo attraverso un approccio volto al rispetto delle tutele offerte dall’ordinamento e della privacy degli interessati sarà possibile mantenere un equilibrio tra gli interessi delle aziende alla promozione dei propri servizi e i diritti dei consumatori, evitando sanzioni e misure repressive come quelle adottate dal Garante.

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