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Nuovo Bonus Mamme 2025: chiarimenti INPS su requisiti e modalità di accesso

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​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​Ultimo aggiornamento del 30.10.2025 | Tempo di lettura ca. 4 minuti

Con la circolare n. 139 del 28 ottobre 2025, l’INPS ha fornito le istruzioni operative per l’applicazione dell’articolo 6 del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 2025, n. 118. Il provvedimento introduce una misura di integrazione al reddito, denominata “Nuovo Bonus Mamme”, destinata alle lavoratrici madri con due o più figli.

​Con la legge di bilancio 2024 il legislatore ha introdotto, per un periodo di 3 anni, la decontribuzione per le lavoratrici, madri di 3 o più figli e assunte con contratto a tempo indeterminato, allo scopo di sostenere la natalità che in questi anni ha raggiunto i minimi storici. In aggiunta a tale sgravio, fu introdotta anche una “mini” decontribuzione, per il solo anno 2024, anche per le mamme di 2 figli e con contratto a termine.

Nella legge di bilancio 2025 il legislatore si era “dimenticato” di prorogare questa agevolazione, ma per fortuna è intervenuto in un secondo momento con il decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95. La normativa in oggetto ha introdotto una liquidazione diretta dello sgravio da parte dell’INPS, a differenza di quanto accadeva nel 2024 (ovvero, liquidazione in busta paga).

A quasi quattro mesi dalla pubblicazione della norma e ormai in procinto della fine dell’anno, l’INPS ha finalmente fornito i chiarimenti operativi sulle modalità di richiesta e di riconoscimento del contributo.

Modalità e termini di presentazione della domanda

Le lavoratrici interessate dallo sgravio devono presentare apposita domanda entro 40 giorni dalla data di pubblicazione della circolare, ovvero entro il 9 dicembre 2025 (considerato che il 7 dicembre cade di domenica e l’8 è festivo). Coloro che maturano i requisiti in un momento successivo potranno presentare l’istanza entro il 31 gennaio 2026.

Le domande possono essere presentate: 
  • online, tramite il portale INPS, accedendo con SPID, CIE, CNS o eIDAS;
  • telefonicamente, contattando il Contact Center INPS ai numeri 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare);
  • tramite gli enti di patronato, che possono assistere le lavoratrici nella compilazione e nell’invio della domanda.

L’erogazione del contributo avverrà in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, oppure entro il mese di febbraio 2026 per le domande presentate successivamente al 9 dicembre 2025.

Importo e durata del beneficio​

Per quanto riguarda l’importo e la durata del Nuovo Bonus Mamme, il contributo previsto è di 40 euro al mese. Tale somma è esente da imposte e non soggetta a trattenute previdenziali. L’importo massimo erogabile su base annua è pari a 480 euro.

Destinatarie del beneficio

Il “Nuovo Bonus Mamme” è riconosciuto alle lavoratrici che soddisfano congiuntamente i seguenti requisiti:
  • essere madri di almeno due figli (inclusi quelli adottati o in affidamento preadottivo), di cui il più piccolo di età inferiore ai 10 anni; oppure madri di tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore ai 18 anni, a condizione che non risultino assunte a tempo indeterminato;
  • possedere un reddito annuo da lavoro, rilevante ai fini fiscali, non superiore a 40.000 euro;
  • essere lavoratrici dipendenti di datori di lavoro del settore pubblico o privato, oppure lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, incluse le casse professionali e la Gestione Separata INPS. 

Ne restano escluse le lavoratrici domestiche e le madri con tre o più figli titolari di contratto a tempo indeterminato. Queste ultime, infatti, continuano a beneficiare dell’esonero previsto dall’articolo 1, comma 180, della legge di bilancio 2024 fino al 31 dicembre 2026, la cui erogazione avviene direttamente in busta paga.

Pertanto, è utile precisare che in caso di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, la lavoratrice con 3 o più figli avrà diritto al “Nuovo bonus mamme” fino al mese di trasformazione, mentre successivamente rientrerà nella decontribuzione introdotta con la legge di bilancio 2024 e liquidata in busta paga. 

In via del tutto analoga, in caso di variazione del numero di figli in corso d’anno, da 2 a 3 o più, per una titolare di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il Bonus sarà riconosciuto fino al mese di nascita del terzo figlio, mentre da quel momento in poi entrerà in vigore la decontribuzione “classica” introdotta nel 2024.

Dai due esempi si evince come il passaggio da una misura all’altra non è privo di criticità, poiché comporta una variazione nella modalità di fruizione del beneficio e richiede ulteriori formalità a carico della lavoratrice. Ciò rischia di risultare poco agevole per le lavoratrici e di vanificare lo scopo degli sgravi, ovvero fornire un supporto economico concreto e un incentivo alla natalità.

Conclusione​

Il Nuovo Bonus Mamme rappresenta senz’ombra di dubbio un’azione positiva nell’ambito delle politiche sociali e per la famiglia. Tuttavia, il suo importo limitato e le complessità operative ne riducono la reale efficacia. Pertanto, in assenza di interventi strutturali e più consistenti la misura rischia di restare più simbolica che altro. ​​​​

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