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Distacco dei dipendenti in Italia: cosa sapere

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​Ultimo aggiornamento del 16.10.2023 | Tempo di lettura ca. 4 minuti



La Direttiva 2014/67/UE, con cui il Parlamento Europeo stabilisce una serie di obblighi per prevenire e sanzionare qualsiasi violazione ed elusione delle norme vigenti e per garantire il rispetto di un livello adeguato di tutela dei diritti dei lavoratori distaccati per lo svolgimento di una prestazione transfrontaliera di servizi, è stata recepita in Italia nel 2016 con il Decreto Legislativo n. 136 del 17 luglio 2016. Esso stabilisce un quadro di regole da rispettare e i diritti minimi che vanno garantiti ai lavoratori distaccati in Italia da aziende con sede in un altro Stato membro dell'UE o in uno Stato extra-UE. 

A tal fine, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha creato un sito web dedicato, https://distaccoue.lavoro.gov.it/it-it/, consultabile in italiano, inglese, tedesco e rumeno, e una sezione specifica sul sito cliclavoro, disponibile in italiano e inglese, dove è possibile effettuare la comunicazione amministrativa di distacco. 

Come prima cosa le società estere devono registrarsi sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Cliclavoro) e inviare una comunicazione contenente l’indicazione del luogo e della durata del distacco, dei dati anagrafici dei lavoratori distaccati, della distaccante e quelli della distaccataria. La società estera dovrà inoltre designare un referente elettivamente domiciliato in Italia responsabile dell'invio e della ricezione di atti e documenti e un soggetto dotato di poteri di rappresentanza per la gestione dei rapporti con le parti sociali interessate a promuovere la contrattazione collettiva di secondo livello. 

La violazione dell'obbligo di comunicazione è punita con una sanzione da 180 a 600 Euro per ogni lavoratore interessato, mentre la mancata designazione del referente è soggetta a una sanzione che varia da 2.400 a 7.200 Euro. 

In aggiunta a quanto sopra, l'azienda straniera ha l'obbligo di conservare, in lingua originale e in italiano, la documentazione relativa al lavoro svolto in Italia dai lavoratori stranieri, ovvero il contratto di lavoro, la comunicazione obbligatoria di instaurazione del rapporto di lavoro, le buste paga, i documenti che indicano l'inizio, la fine e la durata dell'orario di lavoro giornaliero, la documentazione comprovante il pagamento delle retribuzioni e il certificato relativo alla legislazione previdenziale applicabile. Tutti questi documenti devono essere conservati per tutta la durata del distacco e per i 2 anni successivi alla sua fine. Il mancato rispetto di tale obbligo può comportare una sanzione amministrativa da 600 a 3.600 Euro per ogni lavoratore interessato.

Oltre alle sanzioni amministrative, l'inosservanza o la non corretta esecuzione degli adempimenti sopra riassunti potrebbe indurre le autorità a considerare il distacco come non autentico, ovvero a presumere che lo stesso costituisca una forma di somministrazione fraudolenta di personale.

In questi casi la legge stabilisce che se il distacco a favore di un'azienda stabilita in Italia non è autentico, il lavoratore è considerato a tutti gli effetti alle dipendenze del soggetto che ne ha utilizzato i servizi, a partire dal giorno in cui ha avuto inizio l’attività lavorativa. Inoltre, la distaccante e la distaccataria / utilizzatrice dei servizi sono punite con una sanzione amministrativa pecuniaria di 50 Euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giorno di occupazione, con una soglia minima della sanzione di 5.000 Euro e una massima di 50.000 Euro.

Se viene accertata la somministrazione illecita di manodopera, le parti coinvolte rischiano la sanzione dell’ammenda di 20 Euro per ogni lavoratore coinvolto e per ogni giornata di lavoro. Nei casi più gravi si rischia anche la "maxi-sanzione" per lavoro nero. 

Infine è importante verificare, quando si è in presenza di distacco di lavoratori extracomunitari, che questi ultimi possiedano un permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa in Italia. In caso contrario, il datore di lavoro e l'utilizzatore rischiano la reclusione fino a 4 anni e una multa fino a 15.493 Euro. 

Da quanto sopra si evince l’importanza di esaminare i singoli distacchi, caso per caso, per verificarne l'autenticità, gli obblighi amministrativi e legislativi che ricadono su di essi e per garantire lo svolgimento dell’attività lavorativa in maniera tutelata e lecita sia nell’interesse dei lavoratori distaccati che nell’interesse dei soggetti coinvolti nella fornitura di servizi transfrontalieri.

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