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Trust: conferimenti frazionati e della sola nuda proprietà

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Ultimo aggiornamento del 15.12.2020 | Tempo di lettura ca. 1,5 minuti​

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La risposta dell’Agenzia delle Entrate numero 512 del 2 novembre 2020 affronta due questioni relative al trust. L’istante presentante tale istanza di interpello è genitore, insieme alla moglie, di due gemelli omozigoti affetti da sindrome di down, che riferiscono di aver istituito in qualità di disponenti, un trust a favore dei loro due figli.


La prima questione sollevata concerne la mancanza del soggetto preposto al controllo. Infatti, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che qualora nel trust sia assente il soggetto preposto al controllo delle obbligazioni poste all’atto dell’istituzione non si applicano le agevolazioni di esenzione dalla tassa sulle successioni e sulle donazioni. 

In generale, l'obbligatorietà del soggetto preposto al controllo deve rinvenirsi nella necessità di garantire che durante la vita del trust le operazioni effettuate siano sempre indirizzate al perseguimento delle finalità assistenziali, che le la legge vuole tutelare, per le quali il trust è stato istituito. Si può facilmente comprendere perché la mancanza di un’adeguata vigilanza, almeno sul piano formale, sulle azioni poste in atto, possa portare alla decadenza del vantaggio fiscale.

Il secondo quesito concerne altresì il conferimento di beni e/o diritti in maniera frazionata, ossia in momenti differenti della vita del trust, e anche la nuda proprietà dei beni immobili. In merito all’ipotesi di conferire soltanto la nuda proprietà dei beni immobili, la legge non pone alcun tipo di vincolo o divieto in tal senso. Ai fini dell'attribuzione del valore ai beni conferiti si può fare riferimento alle tabelle di valutazione del diritto di usufrutto in vigore al momento del conferimento.

Infine, in relazione all'ipotesi proposta dal contribuente di effettuare conferimenti di beni e/o diritti in maniera frazionata nel corso della vita del Trust, la legge non prevede preclusioni in tal senso, poiché ciò non rappresenta un comportamento contrario alla lettera alla ratio della disposizione in esame. 

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Skevi Licollari, LL.M., PhD

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