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Soluzioni 4.0 per la tutela dell'arte: intervista all’Ing. Maritan, CEO e founder di SpeakART

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​Il mercato dell’arte è sempre stato afflitto dalla difficoltà legata all’accertamento dell’autenticità dell’opera d’arte e alla sua circolazione in modo efficiente e sicuro. Al riguardo, è molto significativo il caso conclusosi con la sentenza del Tribunale di Milano n.3190 del 20 marzo 2017 che incredibilmente dispose il rigetto della domanda di risarcimento formulata dal Comune di Milano nei confronti del Museo d'Ixelles per non aver restituito nella condizione originaria la nota scultura "Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni

Elemento cruciale per il rigetto della domanda fu rappresentato dal fatto che, prima del prestito al Museo d’Ixelles, il Comune di Milano non aveva predisposto il “condition report” che certificava nel dettaglio le condizioni di conservazione dell’opera d’arte, così che fu impossibile per la corte milanese valutare l’entità dei danni causati alla scultura dal pur indubbio danneggiamento occorso a seguito di una caduta. Come dimostrato da questo caso, il mondo dell’arte soffre, quindi, un profondo gap tecnologico/organizzativo che mette costantemente in pericolo i diritti di tutti i soggetti che partecipano alla filiera di circolazione dell’opera d’arte, quali artisti, collezionisti, case d’asta o musei. Consapevoli di ciò, nuove start up, nate intorno al connubio sviluppatosi oggigiorno fra Arte e Informatica, hanno colto l’opportunità di realizzare soluzioni 4.0 per migliorare l’ecosistema di circolazione delle opere d’arte attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain.

Parliamone con l’Ing. Angelica Maritan, CEO e fondatrice di Speak ART, una start up che si propone quale “ottimizzatore” del mercato dell’arte.

Buongiorno Ing. Maritan. Ci può spiegare anzitutto il significato dello slogan manifesto della sua società: “con SpeakART l’arte parla da sola”?

L’obiettivo di SpeakART è di far sì che l’opera d’arte non abbia più bisogno di un interlocutore o certificatore esterno, ma possa appunto parlare da sola per raccontare la sua provenienza, storia e anche i suoi danni occorsi nel tempo. L’intelligenza artificiale sviluppata da SpeakART è lo strumento che consente poi di dare questa voce all’opera d’arte.

Quali sono gli strumenti innovativi che consentono a SpeakART di definirsi un ottimizzatore per il mercato dell’arte?

SpeakART si basa sull’intelligenza artificiale per riconoscere gli eventuali falsi dell’opera d’arte e anche qualsiasi danno riportato dalla stessa. Nel dettaglio, è previsto anzitutto che un sistema di image recognition generi una scansione dettagliata per usufruire di tutte le informazioni sull’opera d’arte. Dopodiché le informazioni acquisite vengono elaborate da un software integrato a due gradi di machine learning opportunamente registrato ai fini della tutela IP. Questo software, che rappresenta il vero cuore dell’intelligenza artificiale di SpeakART, crea una vera e propria impronta digitale dell’opera d’arte che può essere inequivocabilmente richiamata in ogni momento per riconoscere un falso o un danno sull’opera, oltre che per predisporre un database con tutte le informazioni relative all’opera d’arte e alla sua esistenza. L’intelligenza artificiale di SpeakART è capace, inoltre, di automatizzare la stessa redazione del condition report così da prescindere dallo stesso apporto umano del perito d’arte. SpeakART ha poi ottimizzato tutta la gestione dei condition report attraverso la standardizzazione e catalogazione di tutte le versioni di questo essenziale documento volto a definire lo stato di conservazione dell’opera d’arte.

Nel mercato dell’arte intervengono diversi operatori. Quali sono i vantaggi che SpeakART offre a ciascuno di essi?

SpeakART serve a chiunque operi nel mondo dell’arte. L’artista può utilizzare SpeakART per avere la propria produzione catalogata, aggiornata e soprattutto in alcun modo falsificabile. Le compagnie assicurative possono utilizzare i condition report certificati dall’intelligenza artificiale di SpeakART come base peritale oggettiva, evitando così contenziosi di sorta. Sempre tramite i condition reports certificati, i musei possono gestire i prestiti delle opere d’arte in maniera automatizzata e sicura. SpeakART rappresenta, inoltre, uno strumento di gestione semplice ed efficace per consentire ai collezionisti d’arte di supervisionare la conservazione e lo stato della propria collezione soprattutto nelle delicate operazioni di restauro. Infine, l’impronta digitale univoca elaborata dall’intelligenza artificiale di SpeakART agevola l’offerta di mercato di case d’asta e gallerie d’arte, potendo offrire ai potenziali acquirenti un pedigree certo di ciascuna opera d’arte. L’utilizzo di blockchain è, infine, sempre possibile con la conseguente cristallizzazione del documento di prova d’acquisto tramite il sistema sopra descritto.

Ringraziamo l’Ing. Maritan per le spiegazioni fornite e ci auguriamo che il mercato dell’arte, tradizionalmente molto refrattario alle nuove tecnologie, possa invece scoprire le soluzioni 4.0, quale quella proposta da SpeakART, così da supportare e ottimizzare i tempi per la corretta circolazione dell’opera d’arte.

Autori​:​
Anna Maria Desiderà - Associate Partner
Margherita Cera - Associate Partner

Contact Person Picture

Margherita Cera, LL.M.

Avvocato

Associate Partner

+39 049 8046 911

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