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Il Parlamento Europeo approva il Green New Deal: la sostenibilità ambientale diventa un nuovo obiettivo per le aziende

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​Il 15 gennaio 2020 il Parlamento Europeo ha approvato l’European Green New Deal, atto con cui l’Unione si impegna a supportare finanziariamente politiche di sostenibilità ambientale adottate dai singoli stati membri, così da ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere l’ambizioso obiettivo della totale neutralità climatica entro il 2050. L’Unione Europea si è pertanto dichiarata pronta ad investire diversi miliardi di euro che serviranno a finanziare il cambiamento già in atto. 


In particolare, nel novero degli interventi previsti, occupa una posizione di rilievo, ai fini dello sviluppo industriale che si affiancherà alla sostenibilità ambientale, il nuovo Fondo Europeo per la Transizione (FTe) a cui la Commissione Europea ha garantito un finanziamento di ben 7,5 miliardi di Euro.

Si tratta di somme considerevoli stanziate per supportare la crescita ecosostenibile e la modernizzazione delle imprese impegnate in tutti i settori dell’economia, con particolare attenzione ai trasporti, l’energia, l’agricoltura, l’edilizia e l’industria metalmeccanica e tessile. Degli aiuti economici potranno godere non solo le grandi aziende, ma anche le piccole e medie imprese e le nuove start-up che siano pronte ad innovare nel settore della sostenibilità.

In tal senso è fondamentale sottolineare che potranno beneficiare dei fondi europei solo quelle imprese che presentino concreti progetti di innovazione e riconversione ambientale ed economica, nell’ottica di diminuire progressivamente e sensibilmente il proprio impatto sul territorio, riducendo di riflesso i propri costi energetici e migliorando le condizioni di vita e lavoro dei propri dipendenti. 

Un cambiamento radicale in questo senso appare pertanto già nell’immediato indispensabile per usufruire di investimenti privati e pubblici e rendersi appetibili agli occhi di nuovi potenziali clienti, aumentando così le proprie ambizioni di sviluppo sui mercati di riferimento. 

Al contrario, rimanere indifferenti alla trasformazione causerebbe non solo l’impossibilità di avvalersi dei fondi europei e la conseguente perdita di competitività sul mercato, ma esporrebbe le società anche a rischi di maggiori costi e spese dovuti al mancato adeguamento alle politiche di riduzione dell’impatto ambientale. 

Per rimanere sul territorio italiano, evitare le gravose misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2020, quali ad esempio le nuove tasse sull’uso della plastica ed i rilevanti aumenti sui costi per le auto aziendali più inquinanti, potrebbe infatti rivelarsi un passo fondamentale per salvaguardare la crescita e lo sviluppo dell’impresa. 

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Rita Santaniello

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