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Coronavirus e misure di sostegno per le imprese italiane

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Aggiornamento del 13.03.2020

La recente diffusione del Coronavirus COVID-19 sul territorio italiano ha colpito diversi operatori economici in settori fondamentali della “vita aziendale”, dall’organizzazione interna, alla produzione, dalla logistica alla gestione del prodotto. 


Per fare fronte a tale situazione di emergenza, il Governo ha adottate misure dirette ad assicurare un primo supporto di natura economica alle imprese che si trovino ad affrontare, in questi giorni, problemi di liquidità finanziaria a causa dell'emergenza sanitaria a tutti nota.
Cerchiamo di fare chiarezza sulle le misure finora adottate a difesa del Made in Italy.

Il decreto recante “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” e pubblicato in data 2 marzo 2020, interviene, tra l’altro, con i seguenti provvedimenti:

  • Cassa integrazione ordinaria: Le aziende situate nei comuni individuati nelle zone rosse o con dipendenti residenti o domiciliati delle stesse zone e che siano attive nel settore industriale e produttivo possono presentare domanda di concessione della cassa integrazione ordinaria per sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Esse sono eccezionalmente dispensate dalla comunicazione alle Organizzazioni Sindacali e all’esperimento dell’esame congiunto. La domanda di cassa, la cui durata massima non potrà essere superiore a 3 mesi, deve essere presentata entro 4 mesi dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività ed i periodi utilizzati non sono conteggiati ai fini delle durate massime di legge.
  • Cassa integrazione straordinaria: Le aziende situate nelle zone rosse che hanno in corso un trattamento di cassa integrazione straordinaria possono presentare richiesta di cassa integrazione ordinaria per un periodo massimo di 3 mesi, che determina l’interruzione della cassa integrazione straordinaria. La concessione è subordinata alla emissione da parte del Ministero del decreto di interruzione della cassa straordinaria.
  • Cassa integrazione in deroga: Le aziende situate nei comuni individuati nelle zone rosse o con dipendenti residenti o domiciliati delle stesse zone per le quali non siano previste le tutele della cassa integrazione, in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa possono presentare domanda di cassa integrazione salariale in deroga per un periodo massimo di tre mesi a decorrere dal 23 febbraio 2020. In presenza dei presupposti appena descritti le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna possono riconoscere la cassa integrazione in deroga per un periodo massimo di un mese alle imprese del settore privato.
  • Indennità di 500 euro al mese: Per i lavoratori che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, gli agenti commerciali, i professionisti e lavoratori autonomi (compresi i titolari di attività di impresa iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria – AGO) domiciliati o che svolgono la propria attività nelle zone rosse è previsto un’indennità di euro 500 al mese per un massimo di tre mesi.
  • Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (p.m.i.): Alle aziende operanti nella “zona rossa”, ivi comprese quelle del settore agroalimentare, viene garantita la priorità nella concessione del credito. La concessione è a titolo gratuito, per un importo massimo per singola impresa di 2,5 milioni di euro e percentuale massima di copertura pari all’80 per cento nel caso di interventi di garanzia diretta e pari al 90 per cento in caso di riassicurazione. L’intervento potrà essere esteso, con successivo decreto del Ministro dello sviluppo economico, per periodi determinati, alle p.m.i. con sede in aree limitrofe alla “zona rossa” che per questo abbiano subito un danno eccezionale o che facciano parte di una filiera particolarmente colpita.
  • Sospensione del pagamento dei ratei dei mutui per immobili residenziali: I lavoratori che subiscano la sospensione dal lavoro o la riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni possono chiedere la sospensione del pagamento dei ratei dei mutui per immobili residenziali per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi;
Allo stato attuale delle cose questi sono i provvedimenti adottati dal Governo italiano per fare fronte alla situazione di emergenza. Dato lo scenario di incertezza sull’evoluzione dell’epidemia e sulle prospettive economiche, non è escluso che il Governo debba a breve adottare ulteriori soluzioni che vanno oltre la logica degli interventi tampone a favore delle regioni del Nord e dei comuni della “zona rossa.”

Autori: 
Vanessa Sofia Wagner - Associate Partner
Angelika Mascotti - Associate

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Dr. Vanessa Sofia Wagner

Avvocato, Rechtsanwältin

Associate Partner

+39 02 6328 841

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