"Dieselgate" luci e ombre, tra pratiche commerciali scorrette e dichiarazioni di conformità

Lo scandalo dieselgate ha portato a soluzioni giurisprudenziali non uniformi nello scenario europeo. Accertata la natura di pratica commerciale scorretta della condotta contestata alla casa automobilistica, le autorità garanti ne hanno inibito la continuazione e hanno applicato sanzioni pecuniarie. Sul fronte dell’enforcement privatistico, i consumatori hanno avanzato pretese risarcitorie attraverso class action e azioni individuali, ottenendo forme di tutela più o meno effettive. Il danno ambientale è rimasto trascurato e il pregiudizio non patrimoniale per aver acquistato un bene inquinante ma presentato come sostenibile non è stato oggetto di un’autonoma valutazione. In che modo è possibile garantire effettività della tutela e maggiore uniformità?

In ogni caso, gli esiti evidenziano i rischi ai quali le imprese si espongono attuando pratiche di greenwashing. Quando, allora, l’utilizzo di green claimsda parte del professionista può considerarsi lecito? Quando e in che termini, invece, ne determina la responsabilità?

L'incontro sarà occasione per presentare la monografia "Profili civilistici del «dieselgate». Questioni risolte e tensioni irrisolte tra mercato e sostenibilità".